Contropelo

L'industria bellica in Italia

È da poco disponibile la nuova edizione del libro Per una milizia cittadina. Il testo che proponiamo di seguito ne è l'appendice.

First of May Group

Per una milizia cittadina. Elementi di lotta insurrezionale

pp. 144, euro 10,00

Per richieste: edizionianarchismo@gmail.com - www.edizionianarchismo.net

 

L’antimilitarismo in epoca di svilimento

Abbiamo approntato un lungo elenco di industrie produttrici di armi in Italia. Man mano che approfondivamo questo lavoro in noi l’indignazione cresceva. Ma com’è possibile, ci siamo chiesti, che migliaia di lavoratori, di esclusi, di poveri disgraziati con paghe da miseria, si vendano ai padroni collaborando alla produzione di morte, di ordigni che producono morte in tutto il mondo e che rendono possibile la guerra contro popolazioni spesso inermi o insorte con mezzi di fortuna per attaccare gli invasori?
E tutta la retorica della Resistenza di casa nostra? Possibile che non venga fuori in queste maestranze un briciolo di coscienza, una specie di resipiscenza di classe?
Era questo il discorso che stavamo quasi per fare in punta di penna, ma che non faremo.
Quello che speriamo leggerete, cari compagni, non è un articolo “antimilitarista”. Piuttosto è un lungo chiedere senza trovare risposte, un avanzare domande che nemmeno noi riusciamo a capire se sono fondate o meno.
Il suggerimento lieve e sfumato, l’accenno appena intravisto, perché tale è l’intuizione dell’immane baratro che ci si spalanca davanti ai piedi, scatena una comprensione sensibilmente dolorosa del pericolo che ci circonda. Tutte le prospettive di completamento entrano così in crisi, in contraddizione, e il ruolo del semplice continuare a fare con obiettivi di modesta crescita quantitativa si abbassa a semplice contenitore, ruolo ricettivo che ha una certa fondatezza ma che potrebbe determinare una unilaterale svalutazione della conoscenza e del compito che quest’ultima svolge nell’azione. Insistendo nel dare spazio alla intuizione della miseria generalizzata, da un lato, e non svalutando in modo assoluto la conoscenza, dall’altro lato, si rafforza il processo verso l’azione. In fondo questa è un destarsi a nuova vita, non è un movimento fra i tanti.
Viviamo nell’impoverimento sociale che tutti ci produce e riproduce continuamente, i produttori che lavorano in queste industrie di armi sono nella stessa miseria che ospita anche noi, tanto bravi nel metterli alla gogna e nel sottolineare la loro insipienza. Ci fermassimo qua non saremmo migliori di loro e il nostro “anti” qualcosa sarebbe uno schermo ideologico e null’altro.
Il rifiuto dell’attacco immediato riesce spesso a dare risultati possessivamente accumulabili e specificamente vantabili in termini di fare, da cui è difficile spiccare il volo verso una vera e propria azione rivoluzionaria, progressivamente coordinata sulla base di un preciso progetto. Così ci si avvolge in una sorta di asservimento al risultato conseguito, terreno di riconoscimento, séguito, applausi, imbecilli di contorno e tutto il resto. La rinuncia a tutto ciò è a volte vista come un trauma senza sbocchi, un vero e proprio salto nel buio.
La coazione a ripetere imposta dallo svilimento che tutti ci avvolge, causa perdite di profondità che svuotano ogni tentativo di comprensione fissato a priori. Ciò nega un dialogo più aperto con regioni e piani sconosciuti della realtà, con interstizi inammissibili alla semplice linearità. Individuato uno scopo, questo si rivela subito illusorio e viene immesso nell’insieme delle cose fatte e quindi in una prospettiva altrettanto illusoria, quella della completezza. Tutto ciò è molto conosciuto e può sembrare un punto ormai accertato, eppure c’è sempre un’enfasi eccessiva nella forza e nella onnicomprensiva capacità di accumulare guadagni decifrabili nella quotidianità. Ciò alimenta la presunzione e l’orgoglio che da ogni seme di conoscenza possa fiorire un rigoglioso albero, il che non è altro che una forma particolarmente sottile di stupidità.
Gli strumenti della conoscenza possono modificarci, anche profondamente, ma se siamo troppo legati alle cautele del quantitativo saranno anche i nostri desideri a essere modificati, di pari passo, e a sollecitarci a tradire ogni intenzione verso l’attacco. Questo fenomeno di ripiegamento azzera o riduce al minimo la piattaforma attiva da cui partire e ciò a volte accade prima che possano manifestarsi segnali importanti sia pure nel silenzio della riflessione.
Scoprire in noi, improvvisamente, il sentimento oceanico di dissolvimento delle corrispondenze e dei bilanciamenti protocollari, è una esperienza sconvolgente. Intuiamo un mondo diverso e ci sentiamo indissolubilmente legati a questo mondo, anche senza legami visibili o rafforzabili in maniera continuativa. Questo orizzonte fantastico ci attira anche quando siamo immersi fino al collo nella stupidità che scandisce le nostre giornate. L’ampiezza e la diversità non sono elementi strettamente necessari, non è la portata dell’intuizione a sconvolgerci, bastano piccole consapevolezze, anche se sono subito respinte, sia pure in attesa di qualcosa di migliore, di più profondamente radicato.
Quello che esiste fuori di noi è anche nella nostra coscienza, fa parte di noi, e non sono le parole che possono fornirgli qualcosa di nuovo, trasformandolo nel contrario di quello che è, questo sarebbe puro idealismo o anche il suo esatto contrario: bieco realismo perbenista, quello per intenderci dei piedi per terra.
Nell’interpretare il mondo, quindi anche nel criticarlo, antimilitarismo compreso, noi lo riproduciamo, cioè ci poniamo come specchio dove la realtà si riflette e continua a essere giustificata, in altri termini continua ad andare avanti anche con il nostro avallo critico, con il nostro chiamarci fuori, con il nostro essere “anti” qualcosa. Di più. Il nostro sforzo di mettere in rilievo i guasti che la realtà comporta, i pericoli per l’umanità, per l’estinzione del pianeta e di tutto il resto, fornisce elementi di recupero e di controllo, in altri termini è un atto di spontanea partecipazione repressiva. Vestiamo la divisa del carabiniere gratuitamente e senza accorgercene. La cosa ci mette a posto con la nostra coscienza infelice e ci trasforma in ebeti soddisfatti e contenti.
La grottesca sollecitudine del quantitativo è rivolta a continue modificazioni che sono aggiustamenti diretti a liberarsi dalla tirannia della mancata completezza. Ciò porta a formazioni su piani differenti che causano slittamenti privi sempre più di senso codificabile. Slittamenti e resistenze di fronte all’unificazione accumulativa rinviano a percorsi alternativi, scavati in profondità innominabili, dove continuamente emergono mondi non detti e che occorre, di volta in volta, nominare. La passività e la paura circolano lo stesso in questi percorsi, ma la pretesa di nascondere in qualche modo la povertà generalizzata, ogni volta deve smascherarle e riconoscerle, procedimenti complessi che prevedono una complicità di nuovo conio.
Ma conoscere la realtà non è interpretarla per misurare la distanza che separa le nostre pie intenzioni dalle sue diaboliche realizzazioni, conoscere è trasformare, cioè unificare dentro di noi quella conoscenza polverizzata (mille e mille misfatti vengono compiuti dal nemico che ci opprime) e unificarla in un progetto di attacco, in un atto di spontanea decisione che prende spunto certamente da quella conoscenza primordiale ma ad essa non si ferma, anzi va avanti oltrepassandola e individuando i punti da colpire. Questa individuazione è processo creativo di nuove forme realmente esistenti, non solo parto della nostra fantasia, e queste forme vengono in vita diversamente una dall’altra, non sono banali riproduzioni di una modellistica progettuale, in quanto in ognuno c’è intera la nostra natura specifica di individui, con tutta la nostra stupidità ma anche con tutta la capacità di migliorarci e di migliorare il mondo che ci circonda.
Utilizzando da una parte le nostre conoscenze teoriche, in altri termini il nostro progetto rivoluzionario, dall’altro l’esperienza diretta della realtà, produciamo conoscenza, la nostra conoscenza, strumento di volta in volta nuovo, che ci porta con sé principalmente a livello emotivo, strumento che amiamo e che curiamo con tutte le nostre attenzioni e per il quale siamo disposti a fare ogni sforzo perché è proprio esso che consolida in sé tutti i nostri sogni. Queste conoscenze sono quindi una sorta di specchio vivente di almeno tre elementi: a) il nostro progetto rivoluzionario, b) la realtà che ci circonda, c) i nostri desideri di trasformarla.
Il progetto rivoluzionario non è una camicia di forza dentro cui fare entrare la realtà. Ma è esso stesso un atto creativo. Sia pure rivestito di parole, quindi momentaneamente prigioniero di una specifica formulazione, non aspetta altro che di prendere il volo verso l’esperienza concreta, nuovamente concreta, diversa per necessità di cose da quell’esperienza che lo ha visto nascere. Anch’esso è un desiderio, un atto d’amore, un movimento in corso, non un oggetto già costruito, fermo nel tempo e soggetto all’usura che questo inesorabilmente esercita su tutti gli oggetti. Di questo fatto ci si può rendere conto esaminando le diverse conseguenze che il medesimo progetto determina in situazioni diverse e nella mani di compagni diversi. L’azione rivoluzionaria, se parte da un progetto preciso, non riproduce uno stampo di già fatto nello spazio e nel tempo ma nell’applicarlo lo trasforma e nel trasformarlo trasforma la realtà. Non porta le cose dentro il progetto ma il progetto dentro le cose, e poiché queste ultime sono sempre diverse, in sé come relazioni e come oggetti e nella loro totalità, non è mai possibile prevedere con esattezza dove fermare la trasformazione e del progetto e delle cose stesse. L’intelligenza del rivoluzionario presiede a questo scambio, a questo reciproco passaggio, ed è in grado di dare vita a sempre nuove forme creative di organizzazione, non giocando a sostituire vecchi concetti con nuove parole, ma veramente entrando nella realtà fino in fondo.
E della realtà che ci circonda? Di questa realtà, che cosa ne diciamo?
Ecco il punto. Lo svilimento che la caratterizza, che caratterizza la nostra epoca, non ci vede estranei. Noi, come tutti, siamo figli della nostra epoca, svilita questa siamo sviliti anche noi. Anche noi anarchici, per intenderci. Pensarci immuni è sognarci mosche cocchiere. La differenza nelle prospettive del mondo, che indubbiamente continua ad esserci – le parole non mancano mai e i nostri “anti” rimangono ineffabili – non basta. Alla fine corriamo il rischio di dire qualcosa e di contribuire, senza volerlo, proprio al suo contrario. Impoveriti in un impoverimento generale, rifiutiamo di ammetterlo. La prima conseguenza di ciò è una tracotanza nuova nelle nostre affermazioni. A parole siamo i padroni del mondo, lo rivoltiamo come un calzino. Ma come lo percepiamo? È vero che siamo in grado di prenderlo in considerazione criticamente, quindi di legittimare le nostre critiche con quella vera sintesi che rimane padrona dei tanti aspetti del problema? Io penso di no. Ciò revoca in dubbio non solo l’interpretazione del mondo che ci circonda – cosa per altro pacifica – ma anche l’impiego del progetto rivoluzionario stesso. In una miseria generalizzata la nostra miseria avrà pure delle sfumature meno gravi (questo resta da dimostrare), ma è di già sufficiente a renderci ebeti di fronte al compito distruttivo che dovremmo proporci. In fondo l’azione rivoluzionaria non è un oggetto che una volta prodotto sta lì in vetrina pronto per la vendita. Esso è un processo che si ripete continuamente e continuamente deve essere compreso e per comprenderlo occorre l’intelligenza adeguata del rivoluzionario. Ma dove trovare questa intelligenza nella miseria dello svilimento, quando da ogni lato fioriscono imbecilli come funghi? Ahimé, il sentirsi circondati da stupidi rende stupidi, è inevitabile.
E lo stupido si lascia trascinare dall’immiserimento generale, non oppone neanche quel minimo di resistenza che sembrerebbe indispensabile al respiro di ogni uomo degno di questo nome. In tale atmosfera non c’è niente che valga la pena veramente di portare avanti, di accudire con amore, di sognare in quanto perfezione realizzata, non c’è nulla di bello, solo l’ordine e la regola regnano incontrastati. Tutto si appiattisce sul minimo sforzo, sull’individuazione della causa prossima, sulla collaborazione, sul chinare la testa offrendo al dio dell’uniformità perfino il proprio dissenso. Ognuno si trova a proprio agio in questa poltiglia indifferenziata, indossa la propria divisa, si deturpa con gli stessi segni, ascolta i medesimi brusii, si impone il medesimo ritmo di perdita di senso e di speranza. I deboli vengono azzerati da questa disciplina che sembrerebbe lasciare la massima libertà a ciascuno e che schiaccia come mai il terrore del passato si era sognato di fare. I miglioramenti apparenti producono disgregazione e povertà di idee, pessimismo d’accatto e opportunismo. I forti si impongono di sembrare tali, quindi finiscono per non esserlo più. Si danno discipline di comportamento, non prospettive di attacco, simulazioni di salute. Non si ribellano, si limitano a mimarne i segni esteriori.
Lo svilimento non ha bisogno di essere raffigurato, le sue produzioni sono fatte nel segno della pienezza, dell’apparenza che raffigura la realtà, che dell’immagine vuota si appaga e si vanta, saziandosi a sufficienza. In questo modo l’esistenza quotidiana – polverizzata nelle tante piccole cose da fare – sopravvive a se stessa in una continua secrezione di ripetitività: un volantino oggi, un giornaletto domani, un presidio domani l’altro, un convegno, un dibattito, una passeggiata serale ai margini del villaggio. La putrefazione dilaga sotto l’aspetto della vita, sceglie i temi della propria dissoluzione come si scelgono le proprie letture, sulla base delle sillogi correnti. In fondo l’ottimismo domina mentre dappertutto regna lo svilimento.
Arrivati alla modificazione dimidiata, tagliata in due e irrimediabilmente priva della qualità originariamente saldata all’attuale quantità, se ci ribelliamo non siamo semplicemente contro tutto questo, ma per tutto questo e per quello che è sfuggito via. Il nostro non può essere un semplice atteggiamento negativo, tagliare la sofferenza insopportabile e basta, ma andare oltre questa prigione pietrificata, oltre questi mugolii e queste urla destituiti di dignità. Ritrovare la complessità della completezza, è questa l’azione rivoluzionaria nel territorio desolato che ci circonda, è questo il necessario viatico.
Una scansione degli eventi produttivi, se inserita in sporadici tentativi critici, si caratterizza per la sua persistenza intervallata da accettazioni supine e da rigetti disperatamente inconsulti, ed è quindi funzionale proprio allo svilimento. Speranze fioriscono, si intravedono, scompaiono. Nell’azione siamo continuamente chiamati a recidere il filo fragile che ancora ci collega alla modificazione produttiva. Il segno presente della morte, le configurazioni oniricamente distruttive che realizziamo nella puntualità della coscienza ormai ridotta in briciole, materializzano ombre del passato e con queste si scontrano, anche se non possono essere questi ricordi a mortificare il sogno di una forza dirompente, le antiche palpitanti parole rivolte al silenzio del futuro. Eppure sono là queste remote presenze, le avvertiamo in un trasalimento, in una improvvisa tentazione di speranza, in un alleggerirsi della nostra tensione intensificativa. Si tratta di un intreccio che si ripropone continuamente attraverso l’oltrepassamento stesso, tra diversità e immediatezza, un intreccio sfilacciato e fluttuante, stiracchiato da un lato verso le equilibrate esperienze e dall’altro verso la puntualità coltivata da mille intuizioni e realizzata forse soltanto in un colpo, coinvolgimento, vortice che turbina attorno a noi.
Può uno stupido sognare la trasformazione della realtà? Certo che può (ultimo punto dell’elenco di cui sopra), ma sarà una trasformazione stupida.
Un elenco di fabbriche produttrici di armi. Un elenco ghiotto. Che ci dice questo elenco filtrato attraverso lo svilimento generalizzato in cui viviamo? Che rappresentazione oggettiva ce ne facciamo?
Questo elenco non è un punto dove arrivare per sbigottire il proprio risentimento, ma un punto da cui partire per andare oltre i limiti ormai rinsecchiti dei nostri progetti “anti” privi di sugo.
Argomento da riprendere, magari con qualche riflessione da parte dei pochi lettori che ci seguono.

 

Industrie produttrici di armi in Italia

Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza

A.M.A. spa, Via Torre 16, 31032 Casale sul Sile (TV)

A.R.I.S. spa, Strada Cascina Bertola 10, 10040 Lombardore (TO)
 
ABL srl, Via F. d’Ovidio 20, 00137 Roma
– Via Monte d’Oro 31bis/B, 00040 Pomezia (RM)
– Località Prato Risacco, 00065 Fiano Romano (RM)

AEREA spa, Via Cefalonia 18, 20156 Milano

AERO SEKUR spa, Via delle Valli 46, 04011 Aprilia (LT)

AEROSTUDI srl., Via A. Gregorcic 31, 34170 Gorizia

AGUSTAWESTLAND, Via G. Agusta 520, 21017 Cascina Costa di Samarate (VA)

ALENIA AERMACCHI spa, Via Ing. P. Foresio 1, 21040 Venegono Sup. (VA)
– V.le B. Buozzi 58 int. 8, 00197 Roma

ALENIA AERONAUTICA spa, Via Campania 45, 00187 Roma
– Strada Malanghero, 10072 Caselle (TO)
– Strada Statale 87 Km. 8,7, 80026 Casoria (NA)
– Zona ASI Incoronata, 71100 Foggia
– Via Boscofangone (zona ASI), 80035 Nola (NA)
– V.le dell’Aeronautica, 80038 Pomigliano D’Arco (NA)
– C.so Marche 41, 10146 Torino

ALENIA AERONAVALI spa, Via Triestina 214, 30173 Tessera (VE)
– Via Nuovo Tempio 20, 80144 S. Pietro a Patierno (NA)
– P.zza Generale Del Vento, 72011 Brindisi
ALENIA SIA spa, Strada Antica di Collegno 253, 10146 Torino
– Via Borzoli 61/b, 16153 Genova

ALSTOM Ferroviaria spa, Via Ottavio Moreno 23, 12038 Savigliano (CN)
– Via Sabotino, 00034 Colleferro (RM)
– Via Fosse Ardeatine 120, 20099 Sesto S. Giovanni (MI)

ANSALDO RICERCHE spa, C.so Perrone 25, 16152 Genova
– Via Nuova delle Brecce 260, 80100 Napoli
    
ASE srl, C.so V. Emanuele II 30, 20122 Milano
– Via T. Salvini 25, 00197 Roma
– Via Verdi 33/35, 20010 S. Giorgio su Legnano (MI)

ASTRA VEICOLI INDUSTRIALI spa, Via Caorsana 79, 29100 Piacenza

AVIO spa, Strada del Drosso 145, 10135 Torino
– Via I Maggio 99, 10040 Rivalta di Torino (TO)
– Via Barberini 86, 00187 Roma
– Via I Maggio 99, 10040 Rivalta di Torino (TO)
– Via I Maggio 56, 10040 Rivalta di Torino (TO)
– Strada del Drosso 145, 10135 Torino
– C.so Garibaldi 22, 00034 Colleferro (Roma)
– V.le Impero angolo Viale Alfa, 80038 Pomigliano d’Arco (NA)
– Località Calabricito, 80011 Acerra (NA)
– V.le Arno 60, 72100 Brindisi

AXITUDE srl, Via Caracciolo 15, 80122 Napoli
– Via Pascoli 7, 80026 Casoria (NA)

BERETTA spa, Via P. Beretta 18, 25063 Gardone Valtrompia (BS)
– L.go del Nazareno 15, 00187 Roma

BONETTI AIRCRAFT SUPPORTS, Via De Marini 1, 16149 Genova,
– V.le B. Croce 34B/2, 00142 Roma
– Centro Direzionale “Le Torri”, Via Marsala 40/c, 20013 Gallarate (VA)
– Centro Direzionale Isola F/3, 80143 Napoli

C.M.D. Costruzioni Motori Diesel, S.S. 87 km. 23,300, 81020 San Nicola La Strada (CE)
– Nucleo Industriale “Valle di Vitalba”, 85020 Atella (PZ)
– Zona Industriale ASI, Lotto 6/3, 83040 Morra De Sanctis (AV)

C.S.M. Centro Sviluppo Materiali, Via di Castel Romano 100/2, 00129 Roma
– V.le B. Brin 215, 05100 Terni
– P.zza Caduti 6 Luglio 1944 1, 24044 Dalmine (BG)
– Via Emanuele Gianturco 31/c, 84146 Napoli

CALZONI srl, Via De Gasperi 7, 40012 Calderara di Reno (BO)
– Via A. Solari 19, 20144 Milano

CIRA Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, Via Maiorise, 81043 Capua (CE)

CISDI “COMITATO IMPRESE SETTORE DIFESA”, c/o Confindustria, Viale dell’Astronomia 30, 00144 Roma
– c/o Celin Avio srl, Loc. Cerri, 19020 Follo (SP)

CONSORZIO S3LOG, Via Salaria 1027, 00138 Roma

DEMA Design Manufacturing spa, Via D. Morelli 7, 80121 Napoli
– Via S. Sossio 38, 80049 Somma Vesuviana (NA)
– V.le Impero Consorzio il Sole Lotto T, 80038 Pomigliano d’Arco (NA),
– Via Prov.le Pianura 29, Loc. Ind. S. Marino, 80078 Pozzuoli (NA)
– S.S. Appia km 237, 82011 Paolisi (BN)
– Via Mattei 12, 72100 Brindisi
– Via Caorsana 34, 29100 Piacenza
– Via Varese 17/b, 21013 Gallarate (VA)

ELE.SI.A. spa, Via Montenero 63/65, 00012 Guidonia Montecelio (RM),
– Via B. Provaglia 7, 40128 Bologna
– Via Cavour 151, 10091 Alpignano (TO)

ELETTRONICA spa, Via Tiburtina Valeria Km.13,700, 00131 Roma

ELETTRONICA ASTER spa, Via Cino del Duca 2, 20122 Milano
– Via Longoni 108/b, 20030 Barlassina (MI)

ELSAG DATAMAT spa, Via Puccini 2, 16154 Genova
– Via Laurentina 760, 00143 Roma
– Via Castrogiovanni 1, 74100 Taranto

ENGINEERING - INGEGNERIA INFORMATICA spa, Via S. Martino della Battaglia 56, 00185 Roma
– Strada 2 - Palazzo D/3, 20090 Assago (MI)
– Via F. Morosini 19, 10128 Torino
– C.so Stati Uniti 23/a-c-d-i, 35127 Padova
– Via M. Staglieno 10/24, 16129 Genova
– Galleria del Leone 3, 40125 Bologna
– Via G. del Pian dei Carpini 1, 50127 Firenze
– V.le Sardegna 37, 53100 Siena
– Via Settevalli 429, 06129 Perugia
– Via Terragneta 90, 80058 Torre Annunziata (NA)
– V.le Virgilio 146, 74100 Taranto
– V.le Regione Siciliana 72-75, 90146 Palermo
– Località Morello, Variante Aurelia 295, 19038 Sarzana (SP)
– Via Edison 2, 60027 Osimo (AN)
– Via Nazionale per Teramo 14, 64023 Mosciano S. Angelo (TE)
– V.le Marconi 16, 63100 Ascoli Piceno

ERA ELECTRONIC SYSTEMS srl, Via Ranco 9/d, 06080 Collestrada (PG)
– Loc. Ferriera 50, 06089 Torgiano (PG)

EUROCONTROL spa, Via Varenna 52A, 16155 Genova

EXPRIVIA SOLUTIONS spa, Via C. Colombo 456, 00145 Roma
– Via Carlo Esterle 9, 20132 Milano
– V.le Olivetti s.n., 70056 Molfetta (BA)

FEDEGARI AUTOCLAVI spa, S.S. 235 km 8, 27010 Albuzzano (PV)

FIMAC spa, Via Piemonte 19, 20030 Senago (MI)
– Via Don Gnocchi 6, 20016 Pero (MI)

FINCANTIERI spa, Via Genova 1, 34121 Trieste
– Via Cipro 11, 16129 Genova
– Passeggio S. Andrea 6, 34123 Trieste
– Via Tevere 1/A, 00198 Roma
– V.le S. Bartolomeo 446, 19024 Muggiano (SP)
– Via Erasmo Piaggio, 16037 Riva Trigoso (GE)

FINMECCANICA spa, P.zza Monte Grappa 4, 00195 Roma
– C.so Perrone 118, 16161 Genova
– Galleria San Babila 4/c, 20122 Milano
FLEXIDER srl, C.so Romania 501/24, 10156 Torino

FORGITAL ITALY spa, Via G. Spezzapria 1, 36016 Velo d’Astico / Seghe (VI)

G.M.A. di A. Punzi & C. sas, V.le Ferrovie dello Stato 20, 80014 Giugliano (NA)
– V.le Ferrovie dello Stato 14, 80014 Giugliano (NA)
– Via Saccomuro 21, 00131 Roma

G.S.E. srl, V.le del Vignola 44, 00196 Roma
– Via Vecchia Torchiarolo s.n., 72100 Brindisi

GALILEO AVIONICA spa, Via A. Einstein 35, 50013 Campi Bisenzio (FI)
– Via G. V. Bona 85, 00156 Roma
– Via Turanense Km. 44,452, 67061 Carsoli (AQ)
– Strada Priv. Aeroporto Caselle, 10077 S. Maurizio Canav. (TO)
– Via Montefeltro 8, 20156 Milano
– Via G.B. Grassi 93, 20157 Milano
– V.le Europa, 20014 Nerviano (MI)
– Via dei Castelli Romani 2, 00040 Pomezia (Roma)
– Via M. Stoppani 21, 34077 Ronchi dei Legionari (GO)
– Via Villagrazia 79, 90125 Palermo

GEM ELETTRONICA srl, Via Vespucci 9, 63039 S. Benedetto Tronto (AP)

GEMELLI srl, Via Manzoni 39, 20010 Canegrate (MI)

GORIZIANE spa, Via Aquileia 7, 34070 Villesse (GO)

HELITEC srl, V.le del Vignola 44, 00196 Roma
– Via Marsala 40, 21013 Gallarate (VA)
– Via Vecchia Torchiarolo s.n., 72100 Brindisi

I&SII spa, Via Panama 52, 00198 Roma
– Via della Meccanica 2b, 04011 Aprilia (LT)
– Via Chiesuola s.n., 04100 Latina
– Via Pontina km 77,900, 04100 Latina
– Via dei Conti Ruffo 26, 88100 Catanzaro
– Via Contrada Chiesa dei Morti 553/4, 70043 Monopoli (BA)
– Via Santa Barbara 9, 09012 Capoterra (CA)
– Via Giovanni Tritto 27bis, 80141 Napoli
– V.le Europa 26, 90039 Villabate (PA)
– Via Tommaso Da Celano 6, 00100 Roma

I.A.P. srl, Via Appia 236, 72100 Brindisi
– Via R. Moretti s.n., 72100 Brindisi

IDS Ingegneria dei Sistemi spa, Via Livornese 1019, 56122 Pisa
– Via Sterpulino 20, 56121 Ospedaletto (PI)
– Via Flaminia 1068, 00189 Roma
– Via Vittorio Veneto 12, 21100 Morazzone (VA)

ILMAS SUD spa, Contrada Pantano, Zona ASI, 80011 Acerra (NA)

INFO SOLUTION spa, Via della Burrona 51, 20090 Vimodrone (MI)
– Via Zoe Fontana 220 int B1, 00131 Roma
– Via Fiumara 7/3, 16100 Genova

ING. NADDEO & C. srl, Via G. Di Vittorio 10, 84018 Scafati (SA)

INTERMARINE spa, Via Alta, 19038 Sarzana (SP)
– V.le San Bartolomeo, 19100 La Spezia

IVECO - Defence Vehicles, Via A. Volta 6, 39100 Bolzano

KAYSER ITALIA srl, Via di Popogna 501, 57128 Livorno

LARIMART spa, Via di Torrevecchia 12, 00168 Roma

LOGIC Sistemi Avionici spa, Via G. Galilei 5, 20060 Cassina De’ Pecchi (MI)

MAGNAGHI AERONAUTICA, Via Galileo Ferraris 76, 80142 Napoli

MB ELETTRONICA snc, Zona PIP Vallone 35, 52042 Camucia di Cortona (AR)

MARS srl, Via Emanuele Gianturco 31, 80146 Napoli

MBDA ITALIA spa, Via Tiburtina Km. 12,400, 00131 Roma
– Via di Fusaro 267, 80070 Bacoli (NA)
– Via Valdilocchi 15, 19136 La Spezia

MECAER spa, Via per Arona 46, 28021 Borgomanero (NO)

MES spa, Via Tiburtina 1292, 00131 Roma

METAL SUD srl, Via Nazionale Appia Loc. Crisci, 81021 Arienzo (CE)

MICROTECNICA srl, P.zza Arturo Graf 147, 10126 Torino
– Via S.M. al Lambro 18/20, 20047 Brugherio (MI)
– Via Primo Maggio, 199, 10062 Luserna S. Giovanni (TO)

MOREGGIA srl, Via Borgone 25, 10139 Torino
– C.so Pastrengo 36, 10093 Collegno (TO)

N.M.C. Nuovo Molifcio Campano, Via G. Sanfelice 24, 80134 Napoli
– Zona ASI - SS 87, Km 16,460, Loc. Pascarola, 80023 Caivano (NA)

NORTHROP GRUMMAN ITALIA, Via Pontina Km. 27,800, 00040 Pomezia (Roma)

OMA spa, Via Cagliari 20, 06034 Foligno (PG)

OMA SUD spa, Via Marra, Loc. Silvani, 81043 Capua (CE)
– Via ASI di Pascarola, 80023 Caivano (NA)
– Zona Industriale s.n., 81030 Trantola D. (CE)

OMP ENGINEERING srl, Via Trescalini 3 int. 2, 36031 Dueville (VI)

ORIZZONTE SISTEMI NAVALI, V.le Brigata Bisagno 45 r, 16129 Genova
– Via Carlo Pesenti 109, 00156 Roma

OTO MELARA spa, Via Valdilocchi 15, 19136 La Spezia
– Via Lunga 2, 25126 Brescia
– Via F. Siacci 4, 00197 Roma

PIAGGIO AERO INDUSTRIES spa, V.le Castro Pretorio 116, 00185 Roma
– Via Cibrario 2-4, 16154 Genova Sestri (GE)
– V.le R. Piaggio 3, 17124 Finale Ligure (SV)
– Via Campi Flegrei 34, Comprensorio Olivetti, 80078 Pozzuoli (NA)

PIETRO ROSA TBM srl, Via Petrarca 7, 33085 Maniago (PN)

POMPE GARBARINO spa, Via Marenco 44, 15011 Acqui Terme (AL)
– V.le A. Doria 31, 20124 Milano
PRESTEL ELETTRONICA srl, Loc. Batasiolo 85/a, 12064 La Morra (CN)

PROGESI spa, Via del Maggiolino 125, 00155 Roma
– P.zza della Vittoria 11, 16121 Genova
– Via Camperio 14, 20123 Milano

REVELLI spa, Via Umbria 27, 10099 S. Mauro (TO)

RHEINMETALL ITALIA spa, Via Affile 102, 00131 Roma
– V.le Italia 60, 20020 Lainate (MI)

S.E.I. Società Esplosivi Industriali, Via Industriale 8/d, 25016 Ghedi (BS)
– Località Matt’è Conti, 09015 Domusnovas (CA)
– Via Fogazzaro 28, 25016 Ghedi (BS)

S.I.ME. srl, Via Borgogna 5, 20122 Milano
– Via Arona 81/83, 28021 Borgomanero (NO)

SISTEMATICA spa, Via D. Bramante 43, 05100 Terni

S.I.T.T.I. spa, Via Giovan Battista Brocchi 24, 20131 Milano
– Via Cadorna 69/73, 20090 Vimodrone (MI)

SALVER spa, Via della Camilluccia 535, 00135 Roma
– Via Orso Maria Corbino 10, Zona Industriale, 72100 Brindisi

SECONDO MONA spa, Via C. del Prete 1, 21019 Somma Lombardo (VA)

SELEX Communications spa, Via Pieragostini 80, 16151 Genova
– V.le dell’Industria 4, 00040 Pomezia (RM)
– Via degli Scialoja 20, 00196 Roma

SELEX Sistemi Integrati spa, Via Tiburtina km 12,400, 00131 Roma
– Via Giulio Cesare 105, 80070 Bacoli (NA)
– Via Hermada 6/b, 16154 Sestri Ponente (GE)
– Circ. Esterna di Napoli, 80014 Giugliano in Camp. (NA)
– Via Valdilocchi 15, 19136 La Spezia
– Via S. Maria 83, 56126 Pisa
– c/o Maricenprog, Via Orate s.n., 74020 S. Vito (TA)
– c/o Arsenale M.M.I., Via di Palma, 74100 Taranto

SELT srl, V.le Industrie 13/22, 20020 Arese (MI)

SICAMB spa, Via Eschido Zona Aeroporto, 04010 Latina

SISTEMA COMPOSITI spa, Via Vittor Pisani 22, 20125 Milano
– Via Casilina km 57,500, 03018 Castellaccio di Pal. (FR)

SITE TECHNOLOGY srl, Via Piave 7, 00100 Roma
– Loc. Casale Marcangeli, 67063 Oricola (AQ)

SITEP ITALIA spa, Via Vincinella 14, 19035 S. Stefano Magra (SP)

SNAP-ON TOOLS ITALIA srl, Via Bizet 43-45, 20092 Cinisello Balsamo (MI)

SOFITER spa, C.so Francia 35, 10138 Torino
–Via Francesco De Sanctis 15, 00195 Roma

SUPERJET INTERNATIONAL spa, Via delle Industrie 82-84, 30020 Marcon (VE)

T.C.S. GROUP srl, Via Cottolengo 34, 10070 Mappano di Caselle (TO)

TELESPAZIO spa, Via Tiburtina 965, 00156 Roma
– Comune di Ortucchio, 67051 Avezzano (AQ)
– Loc. Pian di Spagna SS. 340, 22050 Gera Lario (CO)
– Piana degli Albanesi km 39,500, 90037 Scanzano (PA)
– Contrada Murge, 75100 Terlecchie (MT)

THALES ALENIA SPACE spa, Via Saccomuro 24, 00131 Roma
– Via Tiburtina 1210, 00131 Roma
– Strada Antica di Collegno 253, 10146 Torino
– Via Pile 60, 67100 L’Aquila
– S.S. Padana Superiore 290, 20090 Vimodrone (MI)

THALES ITALIA spa, Via Ansperto 7, 20123 Milano
– Via Tiburtina 1072, 00156 Roma
– Via E. Mattei 1, 20064 Gorgonzola (MI)
– Via Tiburtina 1072, 00156 Roma
– Via E. Mattei 20, 66100 Chieti Scalo (CH)
– Via Provinciale Lucchese 33, 50019 Sesto Fiorentino (FI)
– Via Sempione 26/l, 21029 Vergiate (VA)

TXT e-solutions spa, Via Frigia 27, 20126 Milano
– Via Capelli 12, 20126 Milano
– Strada Torino 43, 10043 Orbassano (TO)
– Via della Meccanica 1/r, Palazzo dell’Industria, 36100 Vicenza
– Salita S.Barborino 23/r, 16149 Genova
– Via G.B. Pontani 10, 06128 Perugia
– Via Andrea Meldola 39F/2, 00143 Roma
– Parco Tecnopolis, S.P. per Casamassima km 3, 70100 Valenzano (BA)

U.T.R.I. srl, Via del Follatoio 12, 34147 Trieste
– V.le del Lido 37, 00122 Roma

VITROCISET spa, Via Salaria 1027, 00138 Roma
– Via Tiburtina 1020, 00156 Roma
– Capo S. Lorenzo, 09040 Villaputzu (CA)

VULCANAIR spa, Via F. Caracciolo 15, 80122 Napoli
– Via G. Pascoli 7, 80026 Casoria (NA)

WÄRTSILÄ ITALIA spa, Bagnoli della Rosandra 334, 34018 S. Dorligo della Valle (TS)

WHITEHEAD ALENIA SISTEMI SUBACQUEI (WASS) spa, Via Levante 48, 57128 Livorno
– Via Monterusciello 75, 80872 Pozzuoli (NA)
– Via Puccini 2, 16154 Genova

WIS srl
– Via A. Vici 14, Zona industriale La Paciana, 06034 Foligno (PG)

 

Altre aziende produttrici di armi e munizioni

FIOCCHI MUNIZIONI spa, Via S. Barbara 4, 23900 Lecco

FRANCHI spa, Via della Stazione 50, 61029 Urbino (PU)

MEC-GAR srl, Via Mandolossa 102/a, 25064 Gussago (BS)

TANFOGLIO, Via Valtrompia 39/41, 25063 Gardone Val Trompia (BS)

MATEBA srl, Via Villa Serafina 2/b, 27100 Pavia

 

[Pubblicato su "SenzaTitolo" n. 4, autunno 2009, pp. 49-74]