Brulotti

Lontano dagli occhi, vicino al cuore

 
Nella notte fra domenica 3 e lunedì 4 novembre è capitato qualcosa ad una linea elettrica d'alta tensione di La Spezia. Un trasformatore, in cui arrivava corrente a 130000 volt, è andato in tilt provocando un black-out che è durato molto più del previsto. Il trasformatore infatti è risultato talmente danneggiato da dover essere sostituito, e si sa come vanno queste cose: bisogna fare arrivare un altro trasformatore, allacciarlo, testarlo… Un vero danno per chi produce in quell’area, rimasto a secco di energia. Ad esempio,180 operai della Termomeccanica sono stati costretti per un paio di giorni a non poter fare il loro onesto lavoro: costruire pompe e compressori. Anche peggio è andata ai 960 lavoratori della ex Oto-Melara (oggi Leonardo), i quali sono stati costretti per ben tre giorni a non poter prestare la propria opera per fabbricare i prodotti che hanno reso celebre la “loro” azienda in tutto il mondo: cannoni, carri armati e altre macchine di morte.
Ma cosa è successo a quel trasformatore? Boh, chi lo sa. Si sa solo che un delegato dei pacifici lavoratori bellici ha dichiarato: «l’azienda ci ha detto che la causa più probabile del guasto dell’altra notte è stato un fulmine. In ogni caso il trasformatore era già stato fatto oggetto della regolare manutenzione solo pochi giorni fa». 
Insomma, l’attività di una delle principali industrie belliche d’Europa è rimasta paralizzata a causa di un imprevisto intervenuto non all’interno o all’ingresso delle sue sorvegliatissime mura, ma lontano, lontano, lontano…
 
[8/11/19]