Brulotti

Il "bel" paese...

Che paese, l’Italia. Non c’è opera che possa venire realizzata senza che si alzi qualche voce contraria; non passa giorno senza che si sappia di qualche movimento di protesta verso questo o quel progetto. Non c’è cantiere che possa iniziare senza che qualcuno contesti, o lavori che possano partire senza che nessuno si metta in mezzo ad intralciare. Ognuno ha un motivo per lamentarsi: lo scempio ambientale, il deturpamento del paesaggio, il depauperamento delle risorse, l’inquinamento della terra, dell’aria, del mare… E poi, come se non bastasse, tutti a lamentarsi – anche loro, i responsabili delle proteste – a lamentarsi, dicevamo, che il paese non cresce, il PIL neanche, la Borsa crolla, l’Unione Europea ci sanziona, lo spread sale e le tasse pure, mentre l’occupazione diminuisce…

Prendete il Salento, per esempio. Un  luogo del sud, retrogrado come tutto il sud, in cui lo Stato, d’accordo con dei galantuomini, ha deciso di portare finalmente lavoro, innovazione, sviluppo: in una parola, la civiltà! E senza neanche troppe conseguenze per i suoi abitanti, bensì mediante un piccolo, insignificante tubo d’acciaio attraverso cui dovrà passare del gas, peraltro naturale, il cui destinatario finale dovrebbe essere non solo l’italica nazione, ma parte dell’Unione Europea. E loro che fanno? Anziché essere contenti dell’opportunità riservatagli, non solo si lamentano e tentano di bloccare la realizzazione di questo tubo, ma addirittura hanno iniziato a far dispettucci a coloro che dovrebbero realizzarlo. E allora, dovremmo dire che hanno ragione a farlo? In fondo, come aveva affermato l’allora senatore PDL Giovanardi, sono “cinque persone” che vorrebbero “tornare alla civiltà agro-silvio-pastorale dove si campava 32-33 anni”.

Pensate che l’altro giorno qualcuno ha avuto la faccia tosta di lanciare due bottiglie incendiarie contro una struttura adibita a sede di TAP – Trans Adriatic Pipeline, così si chiama il consorzio di gentiluomini. Per fortuna solo una è esplosa, ed in fondo i danni sono stati irrilevanti: solo un muro un po’ annerito, ma il problema è un altro: che messaggio passa con un gesto del genere, nei confronti di tutte le ditte impegnate a portare progresso e sviluppo? Il Salento è conosciuto come terra d’accoglienza, tanto che anni fa qualcuno parlava di proporre al Nobel per la pace un prete che accoglieva gli immigrati, anch’esso peraltro fortemente contestato. Che sia l’ineffabile destino di tutti i benefattori?

Non si sa chi sia stato a compiere il vile gesto, e tutte le piste sembrano aperte. Si è parlato di atto vandalico o di criminalità organizzata, o magari è stato proprio uno di quegli arboricoli retrogradi che bene aveva individuato Giovanardi. Vandali, criminali, arboricoli… tutta gente lontana dal comprendere e saper stare correttamente al mondo, tutta gente condannata dalla maggioranza delle persone dabbene.

Dalla maggioranza, ma non proprio da tutti. Si, perché ad esempio noi non siamo riusciti a rammaricarci per quel gesto. Ci abbiamo provato, ci siamo anche sforzati.

Ma, davvero, non ci siamo riusciti…

 

[15/02/2017]