Brulotti

È mancata l’elettricità in centro città

 
In effetti non abbiamo molto da dire sulla mancanza d’elettricità la sera del 4 settembre scorso nei distretti 1 e 4 [di Zurigo]. I media borghesi ne hanno parlato in modo assai dettagliato. Un isolatore bruciato su un palo della linea ad altissima tensione Samstagern-Zurigo ha provocato una reazione a catena che ha generato un piccolo black-out. «Tracce d’incendio erano visibili sull’isolatore difettoso. Ciò indicherebbe uno sbalzo di scintille e una causa esterna. È possibile che un fulmine abbia colpito l’isolatore». È possibile. L’interruttore automatico nella sottostazione Zeughaus ha registrato l’errore, e il trasformatore si è arrestato. Una o due ore più tardi è stato messo in funzione un trasformatore di riserva, senza che la causa dell’accidente fosse veramente identificata, quindi la storia si è ripetuta nell’identico modo l’indomani. Questo per quanto concerne l’aspetto tecnico.
Potremmo anche sottolineare che tali problemi potrebbero come è ovvio essere stati causati volontariamente. È divertente constatare che perfino il giornale Tagesanzeiger ce ne fornisce una buona ragione: «alcuni abitanti si ritrovano nella strada, l’atmosfera è gaia». Viene pure evocato l’aspetto romantico dell’illuminazione data dalle candele in una inconsueta oscurità. «È davvero bello così». Sì, questa sarebbe già una buona ragione per tagliare di tanto in tanto la corrente.
Ma si può considerare anche un altro aspetto: quando tutte le telecamere di sorveglianza, tutti i sistemi di sicurezza, le luci, le porte automatiche, ecc. non funzionano più, molte altre prospettive si aprono alla tentazione del lettore. Si può certamente cogliere il momento semplicemente per passare una serata piacevole, in una bella atmosfera, cenando a lume di candela. Ma ci si potrebbe anche divertire approfittando della perdita di controllo che la polizia ha normalmente nei confronti dei comportamenti più sovversivi.
«Le persone si sono comportate in maniera impeccabile», ha affermato la polizia municipale nei giorni seguenti. Dunque, le persone del luogo hanno apparentemente faticato ad uscire dai binari dell’abitudine. Ciò sarà dovuto al fatto che non ne provano il bisogno? Spero di no per loro… O forse il motivo è piuttosto che la capacità, anche solo di immaginare altro, è stata atrofizzata dalla stupidità della vita quotidiana e dai divertimenti abbrutenti. Motivo in più allora per togliere ogni energia a questo ordine che atrofizza la mente e il corpo, e impiegare la propria energia per superarlo.
Per questo, imparare a cogliere l’occasione non costituisce certo una cattiva base da cui partire.
 

[Dissonanz, n. 36, 14/9/2016]