Brulotti

Preferiamo il bordello

…è vero non si può migliorare col tuo schifo di educazione!
 

Una occupazione a modo. Ordinata, pulita, fatta da cittadini diligenti e educati. Tanti bei servizi per i vicini. Educatrici dell’infanzia che seguono (?) bambini, orto sociale, burraco per gli anziani, biblioteca, università popolare con docenti dell’università che ci tengono tanto al loro titolo, mica ignoranti qualunque!
Mentre prima? Un posto abbandonato al degrado, al sesso mercenario e ai tossicodipendenti.
Ma sapete cosa c’è? Tutto ciò è insopportabile!
Al perbenismo che si indigna anche per una scritta su un muro PREFERIAMO IL BORDELLO!
Si continua a parlare di degrado o si lascia che i media parlino per gli altri e si disprezza chi si trova ai margini. Eh già! Ci sono persone che fanno uso di droghe fino alla dipendenza, che scoperta! E ci sono persone che vendono il proprio corpo per mangiare. A volte volontariamente, troppe volte dietro sfruttamento. Benvenuti nel mondo!
Ciò che non riusciamo a digerire è il giudizio, divenuto pregiudizio, l’atteggiamento da preti bacchettoni. Il presentarsi come persone per bene, utili alla società che si riappropriano di uno spazio per renderlo produttivo.
E noi invece? Preferiamo quello che viene definito degrado ad un mondo pulito e ordinato, ma pieno di contraddizioni.
Vogliamo parlare dei media usati per fare da cassa di risonanza, quei media che fomentano odio e razzismo verso i diversi, che mistificano la realtà e sono asserviti al padrone di turno? Quel quarto potere completamente prono ai potenti, che crea opinione. Come non definire questa una forma di prostituzione? E che dire delle istituzioni a cui ci si rivolge e che sono un gruppo di parassiti che sopravvivono grazie al consenso dei loro sudditi? Un’altra forma di prostituzione ben peggiore anch’essa. Vogliamo parlare della cultura, dell’Università, del ruolo che ha nel forgiare i prossimi tecnici di questo mondo, ai quali non sorgerà mai un dubbio ma che invece contribuiranno ad aumentare le gabbie del pensiero?
Ai nomi altisonanti con tanto di marchio PREFERIAMO IL BORDELLO!
All’egemonia politica preferiamo la sovversione di regole finalizzate a creare solo privilegi.
Vogliamo l’abbattimento di una morale opprimente tesa a classificare le persone e rinchiuderle in un pregiudizio (quando non in delle gabbie vere e proprie).
All’assistenza vogliamo sostituire la complicità.  
Non vogliamo riempire il vuoto delle nostre vite con un modello edulcorato di felicità.
Non cerchiamo consenso, cerchiamo complici! Non cerchiamo ordine, cerchiamo rivolta!
Fa paura? Non è un problema, si può rimanere comodamente aggregati in un tiepido mondo pulito e colorato, ma per favore si lasci perdere ciò che non appartiene. Il conflitto e la rabbia contro questo Stato di cose lo si troverà in un bordello, in strada, nel disagio, oppure non si troverà.
Certo la consapevolezza è un’arma, la coscienza è uno strumento contro l’ingiustizia. Ma la libertà è ciò che vogliamo per noi e per gli altri, non un’alternativa più o meno istituzionalizzata che gestisca le vite delle persone. Meno brutale forse ma sempre carica di autorità!

 

[Brecce n° 6, giornale murale @periodico, agosto 2016]