Brulotti

Portare la guerra in campagna?

No, non è stato un barbecue finito male, è stato proprio un incendio doloso quello che ha distrutto nella notte fra il 4 e 5 aprile una villa nelle campagne brindisine. Qualcuno ha infranto i vetri di una finestra, è entrato all'interno, ha rubato 4 termosifoni e, prima di andarsene, ha dato fuoco ad alcuni materassi. Le fiamme si sono presto allargate al resto dell'abitazione. Chi sia stato, non si sa. Un ladruncolo stizzito per il magro bottino? Può essere. Qualche ragazzaccio scapestrato? Può darsi. Ma, dato che la villa apparteneva a un noto imprenditore locale, gli inquirenti sospettano che il vero movente dell'atto sia da ricercare nell'attività professionale di costui. E che l'autore del gesto sia stato qualcuno che lo conosce bene. Ad esempio, potrebbe essere stato uno fra le decine e decine di suoi dipendenti a cui non è stato rinnovato il contratto di lavoro. Sì, non è del tutto assurdo. Ma, ipotesi per ipotesi, noi ne preferiamo un’altra.
Che ad incendiare la villa di campagna di Angelo Antelmi sia stato qualcuno che lo conosce talmente bene da fargli assaporare il frutto del suo stesso lavoro. No, non il profitto, il frutto proprio. Antelmi infatti è il boss della Tecnomessapia — azienda brindisina che, su appalto della Alenia, si occupa di costruire e riparare componenti di elicotteri, fra cui quelli di pronto intervento nelle basi militari. Pare abbia un debole per l'A-109 della AugustaWestland, quello usato dalle forze armate di mezzo mondo. Grazie alla sua industria, gli elicotteri militari funzionano sempre, sono efficienti, fanno il proprio lavoro. In altre parole, preparano e permettono la guerra.
È anche grazie a imprenditori come lui — e, sia detto per inciso, ai suoi dipendenti, con o senza contratto di lavoro — che l'esercito può bombardare città, devastare territori, massacrare popolazioni. Che oggi sia la sua villa di campagna, luogo dove ritemprarsi dalle fatiche quotidiane in compagnia della famiglia, ad essere stata rasa al suolo dal fuoco... beh, anche se fosse una mera coincidenza, rimane tuttavia un ottimo suggerimento.
Magari i militanti più idioti potranno anche storcere il naso davanti alla «ambiguità» di atti privi di un kompagno che li rivendichi a pugno chiuso. Resta il fatto che la loro portata va ben oltre quella del loro naso. I signori e i signorotti della guerra sono esseri umani come tutti. Non hanno solo roccaforti invalicabili, hanno anche tranquille proprietà al mare, ai monti o in campagna. Non tengono solo esclusivi consigli di amministrazione, vanno anche a mangiare al ristorante, fanno jogging in un parco, si recano al cimitero a piangere i morti... e lo fanno qui, ad uno sputo da noi.
 
[6/4/16]