Brulotti

Coscienza o Legge

C'è un filo che unisce le stragi che saltuariamente avvengono nei campus degli Stati Uniti e quella appena compiuta a Parigi. Come è noto il tiro a segno sugli studenti americani è una pratica nient’affatto rara in quel civile paese, e la sua responsabilità principale viene fatta ricadere sulla libera vendita di armi. L'attuale inquilino della Casa Bianca pare ne sia ossessionato, vorrebbe sopprimere l'attuale permissività legislativa in materia ma si trova con le mani bloccate dalla potentissima lobby delle armi. Ad ogni eccidio universitario, ad ogni conta dei morti, si riaccendono le polemiche. Quando qualsiasi ragazzo pieno di ormoni e privo di neuroni può procurarsi fucili d'assalto al supermercato sotto casa, è ovvio che ne farà un qualche uso.
La strage avvenuta a Parigi, invece, viene in soccorso della tesi opposta. È necessario che tutti girino armati e siano pronti a fare fuoco. Tre individui invasati da Dio ed imbottiti di anfetamine e quant’altro non avrebbero mai potuto ammazzare quasi cento persone se queste non fossero state indifese e terrorizzate, terrorizzate proprio perché indifese. Ma poiché è lo Stato a detenere il monopolio della forza, si tratta di una ipotesi che non viene presa in considerazione. Quando c'è qualche pericolo grave, ci viene insegnato, si chiama la polizia che lo risolve! Ma certo, certo. I soldati di Allah sono entrati nel Bataclan verso le 21.40 e un'ora dopo circa un ostaggio disperato supplicava tramite smartphone: «Che diano al più presto l'assalto... abbattono tutti, uno ad uno... in fretta!». Per tranquillizzarlo, i soldati della Repubblica hanno iniziato l'irruzione a mezzanotte e mezza. Ciò significa che la mattanza all'interno del locale è durata indisturbata per quasi tre ore.
Ma può lo Stato auspicare e sollecitare che chiunque giri armato? Naturalmente no, ne andrebbe della sua stessa sopravvivenza. La motivazione ufficiale è questa: le probabilità che le armi finiscano in mani nervose ed agitate aumenterebbero a dismisura. Contro l'incubo di individui e bande armate al di fuori dello Stato, occorrono leggi più rigorose, controlli più accurati, sorveglianza più capillare. Meglio più Legge, insomma.
La Legge, questa coscienza di un mondo senza più coscienza. Questa Legge tanto abile nel vietare e reprimere la libertà, quanto incapace di impedire l'orrore.
Che la vendita di armi sia libera o regolamentata, cambia poco o nulla. I massacri avvengono lo stesso, nelle università americane come nei bistrot francesi. Perché nessuna pena esemplare può impedire la strage di innocenti. Non è la minaccia esterna della legge, è la voce interna della propria coscienza che sola può porre fine a simili atrocità. Più questa voce verrà soffocata da un codice, più i massacri si diffonderanno.
Se tutti girassero armati non sarebbe affatto un grave rischio per la cosiddetta convivenza sociale, qualora tutti avessero una testa che batte e un cuore che pensa. A rischio sarebbero i pochi farneticanti che pensano di poter stuprare o massacrare in tutta tranquillità. E a rischio sarebbe soprattutto il potere che non potrebbe più fare affidamento né sul timore che incutono i suoi scagnozzi né sull'obbedienza generalizzata. 
 
[18/11/15]