Brulotti

Riflessioni per dispiacere

Simone Weil
 
So di stare per sconvolgere e scandalizzare molti buoni compagni. Ma quando ci si richiama alla libertà, si deve avere il coraggio di dire ciò che si pensa a costo di dispiacere.
Tutti noi seguiamo giorno dopo giorno, con ansia, con angoscia, la lotta che si svolge dall'altra parte dei Pirenei. Cerchiamo di aiutare i nostri. Ma ciò non impedisce, non dispensa dal trarre lezioni da una esperienza che tanti operai e contadini stanno pagando col sangue.
C’è già stata in Europa una esperienza di questo genere, pagata anch'essa con molto sangue. È l'esperienza russa. Laggiù Lenin aveva pubblicamente rivendicato uno Stato in cui non ci fossero né esercito, né polizia, né burocrazia distinti dalla popolazione. Una volta al potere, lui ed i suoi si sono messi — attraverso una lunga e dolorosa guerra civile — a costruire la macchina burocratica, militare e poliziesca più pesante che mai abbia gravato su uno sfortunato popolo.
Lenin era a capo di un partito politico, di una macchina per afferrare ed esercitare il potere. Si è potuto dubitare della sua buona fede e di quella dei suoi compagni; si è potuto perlomeno pensare che ci fossero delle contraddizioni fra gli scopi definiti da Lenin e la natura di un partito politico. Ma non si sa mettere in dubbio la buona fede dei nostri compagni libertari di Catalogna. Eppure, cosa vediamo laggiù? Anche là, purtroppo, vediamo prodursi forme di costrizione, casi di disumanità direttamente contrari all'ideale anarchico e umanitario degli anarchici. Le necessità, l'atmosfera della guerra civile prevalgono sulle aspirazioni che si cercano di difendere per mezzo della guerra civile.
Noi odiamo la costrizione militare, la costrizione poliziesca, la costrizione del lavoro, la menzogna diffusa dalla stampa, la TSF, tutti i mezzi di diffusione. Odiamo le differenziazioni sociali, l'arbitrarietà, la crudeltà.
Ebbene! Laggiù vi è costrizione militare. Malgrado l'afflusso di volontari, è stata decretata la mobilitazione. Il consiglio di difesa della Generalità, dove i nostri compagni della FAI hanno alcuni posti da dirigenti, ha appena decretato l'applicazione alle milizie dell'antico codice militare.
Vi è costrizione nel lavoro. Il consiglio della Generalità, in cui i nostri compagni detengono i ministeri economici, ha appena decretato l'obbligo per gli operai di effettuare tutte le ore supplementari non pagate che saranno ritenute necessarie. Un altro decreto prevede che gli operai che non produrranno ad un ritmo sufficiente saranno considerati faziosi e trattati come tali; il che significa, semplicemente, l'applicazione della pena di morte nella produzione industriale.
Quanto alla costrizione poliziesca, la polizia precedente il 19 luglio ha perduto quasi tutto il suo potere. In compenso, durante i primi tre mesi della guerra civile, i comitati di indagini, i militanti responsabili e, troppo spesso, individui irresponsabili hanno fucilato senza il minimo simulacro di giudizio, e successivamente senza possibilità di controllo sindacale o d’altro tipo. Appena qualche giorno fa sono stati istituti tribunali popolari destinati a giudicare i faziosi o presunti tali. È ancora troppo presto per sapere quale effetto avrà tale riforma.
La menzogna organizzata esiste, anch'essa, dal 19 luglio...
 
[1936]