Brulotti

“Per la vita e per l’idea”

 

Luma
 
Da un capo all'altro della baldracca repubblica d'America infierisce, violenta, truce, irremissibile la reazione borghese, con lo scopo precipuo di sedare i malcontenti popolari e di risolvere con qualsiasi mezzo la lotta di classe che va sempre più assumendo forme terribili in ragione diretta dello sforzo per trattenerla e per distruggerla. 
A tale scopo s'imprigionano quegli individui che ascoltando i palpiti dolorosi del proletariato, affamato e calpestato, sposano la causa di esso sottoponendosi ai più gravi sacrifici, alle più amare disillusioni. 
Agli operai usciti fuori dalle fattorie e dalle fabbriche per imporre il rispetto al diritto umano, piantano nel cuore gli assoldati delle Compagnie il piombo omicida. 
Alle famiglie degli scioperanti i padroni impongono lo sfratto gettandole sul lastrico; mentre il pizzicagnolo ed il panettiere negano i generi necessari al sostentamento. Tra le torture più inumane, le crudeltà più inaudite, s'innalza l'idea della ribellione più potente e più conquistatrice che mai a mostrare agli atrofizzati cervelli dei borghesi e dei tutori dell'ordine che, se riescono ad imprigionare degli uomini, a fare strazio delle carni di quelli, l'idea sfuggendo alle persecuzioni ed alle coercizioni irride agli sforzi inani di pigmei. Né dopo una battaglia perduta e una occasione sfuggita, ritorna calmo l'animo del paria; ma più fiele accumula, più odio accentra e più violento nella riprova si mostra ed agisce. I detentori del benessere pubblico s'illudono quando credono di domare Io spirito di ribellione con le manette e col piombo; anzi con tali sistemi essi danno modo all'idea di potersi manifestare e farsi conoscere, poiché tutte le idee, finché sono esistiti gli eroi ed i martiri, hanno avuto le vie aperte allo sviluppo ed alla conquista, quando gli eroi sono finiti, le idee sono tramontate poiché non avevano più la capacità di infondere il coraggio e la fede necessari al trionfo di esse. 
Tutti i giorni si ripetono le stragi sul proletariato inerme; e l'eccidio di Everett non è pur anche l'ultimo; ma man mano che il malcontento si acuirà più la reazione diverrà feroce; e davanti a tutti i fatti di sangue noi abbiamo assistito con le braccia conserte quasi che non c'interessassero, mentre che il dovere di accorrere a fianco dei fratelli maltrattati ci chiamava e ci imponeva la solidarietà. 
II tempo che passa è gravido di elettricità e grandi cose maturano; perciò non rimarremo estatici a guardare Io svolgimento della storia ; ma ci prepareremo per affrontarne le incognite e perché una buona volta si risolva la lotta ingaggiata dacché un uomo imperò su un altro, noi ci armeremo con le stesse armi che i nemici adoprano contro di noi, perchè non possa essere dubbia la vittoria del domani. 
 
[13/1/1917]