Intempestivi

Messaggio al Papa

 

[Antonin Artaud]
 
Non sei tu il Confessionale, o Papa, siamo noi; ma comprendici e anche la cattolicità ci comprenda.
Nel nome della Patria, nel nome della Famiglia, tu induci alla vendita delle anime, alla libera triturazione dei corpi. 
Tra la nostra anima e noi, abbiamo tante strade da percorrere e distanze sufficienti da potervi interporre i tuoi preti barcollanti e quel cumulo di dottrine avventurose di cui si nutrono tutti i castrati del liberalismo mondiale. 
Il tuo Dio cattolico e cristiano che, come gli altri dèi, ha pensato tutto il male:
1° Te lo sei messo in tasca.
2° Non sappiamo che farcene dei tuoi canoni, dei tuoi indici, del peccato, del confessionale, della tua pretaglia. Noi pensiamo ad un’altra guerra, la guerra a te, Papa, cane.
Qui lo spirito si confessa allo Spirito.
Dall’alto in basso della tua pagliacciata romana, ciò che trionfa è l’odio delle verità immediate dell’anima, di quelle fiamme che bruciano direttamente lo spirito. Non c’è Dio, Bibbia o Vangelo, non ci sono parole che possano arrestare lo spirito. 
Noi non siamo al mondo. O Papa confinato nel mondo, né la terra, né Dio parlano per bocca tua. 
Il mondo è l’abisso dell’anima, Papa contorto, Papa estraneo all’anima, lasciaci nuotare nei nostri corpi, lascia le nostre anime nelle nostre anime, non abbiamo bisogno della tua lama di chiarezze.
 
[La Revolution Surrealiste, n.3, 1925]