Belgio: prigioni in rivolta, quartieri sotto tensione, sfruttati in collera…
«Si viene rinchiusi come topi. L’igiene è vergognosa e le celle fanno schifo». È dall’inizio dello sciopero dei secondini, che dura da 13 giorni, che i detenuti non escono dalle loro celle. Niente docce, niente aria, niente visite, nessuna attività, a volte neanche cibo o medicine. Molti cadono malati, preda di infezioni e di raptus. Sepolti vivi, 24 ore su 24, vengono lasciati marcire.
«Si è a un passo dalla rivolta». Dappertutto, in ogni galera, è lo stesso rintocco. I detenuti si apprestano a passare alla miglior cosa che possono fare ormai: spaccare le celle e distruggere le galere. Nelle carceri di Tournai, Arlon, Huy, Lantin, Andenne… sono già scoppiati incidenti: incendi di celle, allagamenti di sezioni, saccheggi.
«Non era mai successo». Sabato 7 maggio, una rivolta devastatrice ha scosso la prigione di Merksplas (Anvers). Intere ali sono state demolite e incendiate dai detenuti insorti. Alcuni muri sono stati rasi al suolo, le inferriate abbattute, le sezioni saccheggiate.
È questo il momento di agire. Le carceri stanno per esplodere, i quartieri sono infestati dai militari e gli sbirri strepitano, la collera degli sfruttati minaccia di lanciare un nuovo assalto contro il governo.
È questo il momento di agire. Esprimete la vostra solidarietà coi detenuti in rivolta. Date corpo ed anima alla vostra esasperazione. Sconvolgete il quotidiano fatto di rassegnazione. Lanciate una sfida sublime al potere: la sfida della libertà e della solidarietà.