Brulotti

Tutto attorno a te

Una enorme macchina si è attivata nei giorni del 20 e 21 febbraio a Lecce, in occasione del BTM Puglia (Business Tourism Management) per discutere «Come offrire un’accoglienza memorabile nelle imprese turistiche»; così si intende trasformare il Salento e la Puglia: un parco divertimenti aperto tutto l’anno, ma solo a coloro che possono permetterselo. Persone provenienti da tutto il mondo, unite da una caratteristica fondamentale: un portafoglio sufficientemente gonfio. Sono comunemente noti col nome di turisti, un grosso affare per tutti gli speculatori del settore.
Ben prima di essere prese d’assalto da stranieri danarosi, però, le coste del Salento e della Puglia sono state, e sono tuttora, terra d’approdo di altri stranieri, sbarcati rocambolescamente e senza denaro da spendere, con un sogno nel cuore e una speranza, sopravvivere e lasciarsi alle spalle gli orrori da cui sono fuggiti: guerre, catastrofi, miseria, fame, persecuzioni. Nel 2016 saranno 25 anni da quando la nave Vlora attraccò a Bari, col suo carico di migliaia di disperati, sbattendo in faccia una realtà ignorata, emblema di un mondo che fino a quel momento si è fatto finta di non vedere. Da quel giorno ad oggi, nessuno si è posto il problema di «offrire un’accoglienza memorabile», ma solo di come contenere questa umanità povera e miserabile. La risposta è stata l’istituzione di campi circondati dalla polizia. Iniziando dall’internamento nello stadio di Bari, in quel 1991, per arrivare nel 1998 all’istituzione dei CPT – primo fra tutti il famigerato “Regina Pacis” di San Foca –  e poi ancora ai CIE. Strutture sempre più piccole e nascoste, la cui funzione rimane la stessa: contenere gli stranieri poveri che non arrivano sull’italico suolo coi documenti in regola, e rimandarli indietro da dove sono arrivati. Diffusi su tutto il territorio nazionale, la Puglia ne ospita tuttora due, a Bari e Brindisi. Unici ad interessarsi all’”accoglienza” di questi stranieri poveri, alcuni enti che hanno capito che, anche con essi, si può fare “Business Management”. Dalla curia leccese alla cooperativa Auxilium, passando per la Croce Rossa, è un buon affare per molti.
Ma incontri come quello del BTM sono un vero insulto anche alla reale situazione pugliese. Dietro l’immagine stereotipata di un territorio, si nasconde una vita malsana, frutto degli impianti di morte che ci circondano; c’è un territorio mortificato da innumerevoli caserme, poligoni e basi militari, avamposto delle guerre che si combattono nel mondo, che spingono esseri umani a fuggire e sbarcare qui, dove inizia il loro problema. Si nasconde sfruttamento salariale estremo, che coinvolge, tanti stranieri e tanti sfruttati locali, schiavizzati proprio dalle aziende turistiche che partecipano a BTM: hotel, strutture ricettive. Si nasconde l’estirpazione della vita reale dalle città, trasformate a misura di turista, con centri storici come vetrine solo per consumare, e da cui i poveri devono essere tenuti lontani, contenuti.
Appare evidente come il problema per tutti, italiani o stranieri, sia quindi il denaro, ovvero l’economia. In suo nome si creano muri e frontiere: da una parte chi ha denaro, dall’altra chi è povero. Non è un caso che uno dei principali sponsor della manifestazione BTM Puglia sia banca Mediolanum, che ha lanciato un famoso motto: “Costruita attorno a te”.
Proprio come un muro: quello di una prigione, o di un CIE.

Alcuni Nemici di ogni frontiera

[Diffuso a Lecce il 21/02/2016]