Spiriti liberi

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Spiriti liberi

«Vi dico che non sarei qui se non fossi partito da lì, qui a fare politica per gli stessi fini con altri mezzi; è un esercizio addirittura spericolato, ma entusiasmante, se entusiasmo può esserci ancora concesso in questi tristi tempi. 
Vi chiedo ancora scusa».
Mario Tronti, 2017
 
Con queste parole con cui ha giustificato il proprio voto in Senato a favore della legge elettorale nota come Rosatellum, il grande vecchio dell'operaismo ha dimostrato di essere anche il grande vecchio degli spiriti liberi da identitarismi radicali, degli oltrepassatori di ideologie ammuffite, dei ribelli immuni da pregiudizi paralizzanti, dei lucidi strateghi di alleanze necessarie (ovvero di coloro che noialtri, resi impotenti dalle nostre passioni tristi, chiamiamo voltagabbana). Gente per cui la differenza fra il mucchio selvaggio della rivolta e la grande ammucchiata della politica è solo di circostanza, di occasione, di calcolo. Oggi si infrangono vetrine come domani si presentano petizioni. Stessi fini, altri mezzi?

Sotto choc

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Sotto choc

Floréal
 
Una signora viene assassinata nella propria casa, a Parigi, in condizioni particolarmente sordide. E siccome la signora è ebrea, giornali, televisioni e radio, tutti in coro ripetono la frase rituale: «La comunità ebrea è sotto choc».
È vero che, se non si è ebrei, non si può comprendere cosa ci sia di commovente nell’omicidio con ben undici coltellate di una persona sola di 85 anni, di cui poi gli assassini hanno cercato di bruciare il corpo. E tutto ciò, probabilmente, solo perché era ebrea.
Ormai è così che vanno le cose.

Il tramonto del machiavellismo

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Il tramonto del machiavellismo

Georges Henein
 
Le luci delle grandi città sono troppo docili. Sono sempre pronte a spegnersi al primo ordine. Così avvenne in un crepuscolo del settembre 1939. Degli uomini percorrevano le strade e passarono una mano di scuro sui lampioni. Fu come se le metropoli dell'occidente si vestissero a lutto, in una brusca e malefica vedovanza.
L'oscuramento del linguaggio politico richiese più tempo. Nondimeno, dal 1935 al 1945, abbiamo avuto modo di apprezzare le creazioni, le innovazioni terminologiche che, col pretesto di sfumare la realtà, erano altrettanti insistenti inviti alla cecità mentale. Si trattava insomma di impiegare ogni accorgimento per mascherare un impudico spettacolo, nel timore che un pubblico troppo sensibile non ne tollerasse la vista.

Avviso ai naviganti

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Le ore della Comune

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Le ore della Comune


Élie Reclus 

 

I servizi pubblici sono nel più completo disordine, lo spreco e la confusione raggiungono proporzioni sublimi. Il governo di Versailles legifera che tutti gli impiegati che non disertano siano immediatamente revocati. Quante lacrime, quante angosce mortali in tutti questi disgraziati! Il salario, il pane di parecchie migliaia di famiglie è d'un tratto messo in discussione... Prevedendo questa tendenza di passione violenta, Versailles inaugura i procedimenti rivoluzionari. Resta da sapere se il governo conservatore, incamminandosi per una via che non è la sua, non si incammini in una immensa sciocchezza.

Non basta gridare: «Chi non è con me è contro di me», bisogna essere anche abbastanza forti per fare a meno dei servizi di tutta la moltitudine che non può seguirvi. Il governo di Versailles rende forse un grande servizio alla Comune di Parigi liberandola d'un tratto da tutti i suoi nemici tradizionali, dalle piattole burocratiche, dai cretini influenti, dai tiepidi in massa, dagli inerti che sprofondano sia la strada che il carro sotto il loro enorme peso.

Mani fredde, teste calde

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Mani fredde, teste calde

Nick Mano Fredda tagliava la testa ai parchimetri capitalisti reazionari. Da tempo la vita non gli dava più buone carte da giocare, e a dirla tutta aveva l'impressione che la mano fosse stata organizzata in maniera che non potesse mai vincere. In galera o in libertà, sempre la solita solfa: leggi, regolamenti, padroni.
Le cose non vanno mai come dovrebbero? E allora un essere umano deve seguire la propria strada! Che poi, c'è più gusto a vincere quando si ha nulla. Anche se non si è mai progettato niente nella propria vita, si può comunque avere nel sangue l'istinto della ribellione. Non è che ci sentisse poco, il nostro Nick, è che sentiva quello che vale la pena sentire. Inutile proporgli richiami all'ordine. E come non dargli ragione: il guaio, qui, è la mancanza di comunicatività.
Chissà se tutti questi pensieri...

La guerra e l'uomo

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La guerra e l'uomo

Octave Mirbeau
 
Un uomo ne uccide un altro per prendergli la borsa; viene arrestato, imprigionato, condannato a morte e muore ignominiosamente, maledetto dalla folla, la testa mozzata sull'orrenda piattaforma. Un popolo ne massacra un altro per rubargli i campi, le case, le ricchezze, i costumi; viene acclamato, le città si pavoneggiano per riceverlo quando ritorna coperto di sangue e di bottino, i poeti lo cantano in versi inebriati, le musiche lo festeggiano; ci sono cortei di uomini con bandiere e fanfare, cortei di ragazze con ramoscelli d'oro e mazzi di fiori che lo accompagnano, lo salutano come se avesse appena compiuto un'opera di vita e un'opera d'amore. A coloro che hanno ucciso di più, saccheggiato di più, bruciato di più, vengono conferiti titoli roboanti, gloriosi onori che devono perpetuare il loro nome attraverso i secoli. Viene detto al presente, al futuro: «tu onorerai questo eroe, perché da solo ha fatto più cadaveri di mille assassini».

Chi non ha memoria...

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Chi non ha memoria ha il futuro più conveniente

Secondo uno studio condotto da un etologo svedese, la media della memoria a breve termine degli animali è di 27 secondi. I cani, in particolare, dimenticherebbero un evento in soli due minuti, mentre agli scimpanzé possono bastare 20 secondi per rimuovere tutto dalla loro memoria a breve termine. Sorprende alquanto la scarsa memoria dei nostri parenti più prossimi, i primati, incapaci di conservare un ricordo se non per necessità di sopravvivenza. 
Seppur a digiuno di conoscenze etologiche, ci permettiamo di dissentire dalle conclusioni cui è giunto lo studioso svedese. 
Egli non ha infatti preso in considerazione un soggetto del tutto particolare, in grado di stravolgere la media: l'animale politico. Un esemplare di tale genere è in grado di mantenere a mente un evento fino a 24/48 ore, prima di rimuoverlo del tutto.

Eppur si muove

Brulotti

Eppur si muove

 

No, i giochi non sono ancora fatti. 
No, il gasdotto Tap non è ancora stato costruito, anche se i lavori proseguono nel cantiere di Melendugno. 
No, l'opposizione non è solo quella cittadinista che si affida a sindaci e magistrati, stracciandosi le vesti per la democrazia tradita. 
No, foraggiare questa opposizione cittadinista non è l'unica possibilità per i nemici di questo mondo. 
Contro le grandi opere del potere, la rivolta. Fuori dalle decisioni assembleari del contro-potere, le determinazioni individuali.

«Solo nel fuoco si semina il fuoco»

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«Solo nel fuoco si semina il fuoco»

 

«Là nel suo deserto traboccano di semi
meravigliosi i panieri di stelle
e va tranquillo in tutta la statura
tra i solchi il Seminatore
di lacrime ispirate e pentimento:
solo nel fuoco si semina il fuoco
e si sfogliano i libri senza mani
e non si accendono lumi sulle righe,
ma il tuo si spreme, o notte, il tuo, che noi
amiamo, luminoso grappolo».
Ol’ga A. Sedakova
 
 
Noi non sappiamo se a Pessina Cremonese ci sia qualche appassionato della poesia teologica russa contemporanea. In compenso sappiamo cosa c’era...

Casacche

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Casacche

Henry Martin

Non è raro il caso di trovare fra noi anarchici individui che cambiano idea come si cambia la camicia. Oggi anarchici, domani socialisti, o, magari, anarchici... parlamentaristi, ecc. Sono anfibi che agiscono e pensano — o fingono di pensare — mossi da interessi personali e da ambizioni; e cambiano casacca quando intorno la loro nullità non raccatta che indifferenza o ridicolo o disprezzo.


Cotesti individui non sono stati mai anarchici che di nome, ed alla prima occcasione in cui l'interesse e l'ambizione non trovano cibo adeguato fra l'ammirazione e la generosità dei compagni, od altrove trovano tornaconti e comodità insperate, appaiono quello che nel loro intimo sono sempre stati: anfibi.

Dell'irregolarità: fra analisi e desiderio

Contropelo

Dell'irregolarità: fra analisi e desiderio

Black Mamba
 
«Non il semplice amore per una persona, ma l'istinto animale, il desiderio indifferenziato, nudo e crudo. 
Era questa la forza che avrebbe mandato il Partito in pezzi» 
George Orwell, 1984
 
Spesso quando sentiamo la calma regnare, ci si dà un gran da fare per cercare di imbastire l’analisi della situazione. Si entra in quell’ordine del discorso che recita: manca l’analisi della realtà, manca studiare quello che succede intorno a noi. E chi non sarebbe d’accordo con questo principio? Per attaccare un mondo che ci inorridisce, sapere cosa crea il disgusto è questione alquanto saggia. Già, la saggezza, che fa rima con la stantia autorevolezza: eterna nemica storica di ogni salto nel vuoto, del gusto dell’ignoto, dell’assaporare la possibilità di andare al di là del muro di cinta della rassegnazione.
Gli autorevoli saggi, dandosi in modo accademico al post (post-industriale, post-modernità, post-capitalismo, ecc...) del tutto, cercano di trovare il punto centrale di questa esistenza priva di senso.

Lo sguardo dell'assente

Miraggi

Lo sguardo dell'assente

Benjamin Fondane
 
l'uccello è preceduto dal suo sonno futuro
lo sguardo dell'assente dimenticato nell'anello
il fuoco delle vetrine consuma il tempo
e questa scoperta del niente così lenta oh
radici conosco i vostri appetiti radici
quale tenebra vi occorre per deporre un diamante
l'ora è piena di buchi
le stelle sono il passato oscuro dei diamanti
le donne hanno la testa mozzata nel cuore degli uomini